Vini e vitigni di Francia

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Il Gamay

Identificazione e origine: vitigno tipicamente Borgognone. Dopo numerose analisi genetiche pubblicate, è risultato essere ottenuto da incrocio naturale tra il Gouais e il Pinot. Risulta iscritto nel catalogo Ufficiale delle varietà di uve per vino nella lista A1.

Sinonimi: Gamay Beaujolais, Bourguignon noir, Petit Bourguignon, Gros Dôle, Plant Lyonnais, Lyonnaise de l’Allier, Romanèche, plant Robert nel canton Vaud in Svizzera.

Descrizione: gemme cotonose bianche a punta rosata. Giovani foglie a trama di ragnatela, brillanti con sfumature bronzee. Foglie medie, orbicolari, unite, lisce, di color verde chiaro, debolmente trilobate. Seno peziolare a forma di V più o meno aperto; denti angolosi e stretti. Lamina inferiore praticamente glabra o debolmente pubescente a secondo dei differenti cloni. Alcune foglie ottenute dai succhioni possono esser tuttavia profondamente pentalobate. In Autunno, l’arrossimento del fogliame è importante senza essere totale. Ramoscelli verde chiaro, glabri, brillanti. Viticci piccoli, sottili e verdi. Grappoli medi, cilindrici, compatti, debolmente alati; bacche medie, leggermente ovoidali, di un bel colore nero violetto, con abbondante pruina bleu biancastra. Buccia sottile, succo abbondante dal sapore semplice e caratteristico.

Attitudine alla produzione: apertura delle gemme precoce, generalmente all’inizio del mese di Aprile, il che fa si di esporre la pianta alle gelate primaverili. In questo caso, tuttavia, ha il vantaggio di produrre un piccolo raccolto sfruttando le contro-gemme. Vitigno dal portamento da semi-eretto ad eretto, di medio vigore, che, deve essere condotto in taglio corto, pena il suo rapido esaurimento, essendo i suoi germogli molto fertili. Siccome l’uva matura precocemente, conosce una grande diffusione nei vigneti settentrionali e di montagna. Secondo le annate, può essere soggetto ad acinellatura. Sensibile all’oidio, alla muffa grigia, all’escoriosi e alle malattie del legno, all’ inversione del grappolo ed al rischio di rinsecchimento. Ha egualmente una sfortunata tendenza a produrre numerosi grappolini, soprattutto se le cimature sono precoci e numerose. Da esso si ottengono raccolti abbondantifino a 60/70 ettolitri per ettaro in collina, e più di 100 ettolitri in pianura secondo i diversi cloni. E’ nel suolo granitico dell’Auvergne e del Beaujolais dove si ottengono i prodotti migliori, fini e profumati, essendo le marze innestate su Vialla o 3309 C.

Cloni certificati: in materiale certificato sono stati riconosciuti 37 cloni differenti, di cui, i più importanti, risultano essere i 222, 282, 284, 356, 358, 509, 565, 1169, e 1170. Da notare che il clone 1169 è un piccolo produttore ,ha al contempo una buona tolleranza alla muffa grigia ed una maturazione precoce rispetto a tutti gli altri cloni del Gamay, mentre il 1170 (tipico Auvergne), è poco fertile, produce grappoli piuttosto grossi, presenta una maturazione più tardiva, una composizione fenolica (materia colorante) superiore a quella del 509 come d’altronde lea sua qualità gustativa.

Vino novello: il vino di Gamay è naturalmente poco alcolico, poiché frutto di un vitigno molto produttivo. Di colore rosso rubino dai caratteristici riflessi violacei, mantiene una certa acidità, rendendolo molto gradevole come vino di “primeur”, avvalendosi meravigliosamente del processo di” macerazione carbonica”.

Macerazione

Malauguratamente molti vignaiuoli hanno abusato della pratica dello zuccheraggio, producendo, spesso vini molto alcolici, con gradazioni superiori ai 13 gradi, molto robusti, senza equilibrio con un rapporto alcool/estratto secco superiore a 6 o 7, quando per i vini rossi, questo non dovrebbe passare i 4,6. Naturalmente, i vignaiuoli più accorti, avversano incondizionatamente tale pratica, adempiendo a tutte quelle semplici regole, atte alla produzione di vino di qualità, partendo dall’ottimale produzione in vigna, impiegando taglio corto, e, basse rese per ettaro.

Vino ed aromi: il Gamay è classificato quale vitigno raccomandato in numerosi dipartimenti nelle regioni dell’Auvergne, Beaujolais, della vallata della Loira, del delfinato, della Linguadoca e del Sud-Ovest. Fa parte delle coltivazioni in numerose Denominazioni d’Origine, come, Beaujolais, Beaujolais supérieur, Beaujolias-Villages e Crus del Beujolais, Bourgogne e Bourgogne Passe Tout Grains, Cremant de Bourgogne Touraine, Coteaux-du-Loir, Anjou, Coteaux du Giennois, Valencay ; Châteaumeillant, Coteau d’Ancenis, Gaillac, Rosé de Loire, Châtillon-en-Diois, Vins de Savoie, Rosé des Riceys e molte altre ancora. Dona un vino di un rosso vivo, intenso limpido e brillante, vestito di porpora e carminio declinato da tutte le sfumature del rubino. Col passare del tempo il suo vestito si fa di grato acceso ma mai molto cupo. Aromi di ambra grigia, banana, bonbon inglese, cacaco, ribes, ciliegia, spezie, fragola, lampone, iris, gelsomino, mirtillo, mora selvaggia, peonia, rosa appassita, violetta.

Accostamenti consigliati: visto l’intensa carica olfattiva manifestata da questi vini, si predilige l’accostamento a piatti rustici ed altrettanto odorosi ,di gentile untuosità salsati e non. A allora la classica pasta e fagioli, trippe in genere, brasati, lessi compositi ed arrosti di diversa natura.