Il “Kaefferkopf” una storia fuori dal comune

Forse non tutti sanno che…

 

Dal 1338 il territorio del Kaefferkopf, viene citato nel catasto dell’Abbazia di Pairis ad Ammerschwihr, e, successivamente descritto in diverse opere e tesi datate XIX° e XX° secolo. Nel 1931, i proprietari delle vigne iscritte nel comune di Ammerschwir, forti della qualità e del successo commerciale dei loro vini, chiesero ed ottennero il riconoscimento da parte del Tribunale di Grande Istanza di Colmar, la registrazione all’uso del nome “Kaefferkopf”. Questo fatto risulta essere  di gran lunga antecedente all’apparizione della denominazione Alsace Grand Cru, e il Kaefferkopf, divenne la prima denominazione riconosciuta come delimitazione giudiziaria a partire dall’anno 1932. Sin da allora, i vignaiuoli hanno profuso il massimo impegno nel rispetto del territorio, della tradizione viticola e della ricerca della qualità dei loro vini; sforzi ricompensati dalla classificazione Alsace Grand Cru nel 2007. Attualmente il vigneto si estende su di una superficie di 71,65 ha, ed occupa i versanti migliori di sei colline che circondano il villaggio di Ammerschwihr; le forti pendenze, che possono arrivare anche al 35%, e l’ottimo posizionamento, sono in grado di proteggere il vigneto dai venti freddi provenienti dai Vosgi, e, concorrere al lento maturare delle uve, salvaguardando al contempo, una fresca acidità, costante e manifesta in tutti i vini del cru. Con esposizione Sud-Est Est, ad un altitudine compresa tra i 250 e i 350 metri, Il Kaefferkopf, beneficia del microclima di Colmar, in grado di procurare un tasso di soleggiamento eccezionale accanto ad una piovosità molto scarsa. I suoli bruni, ricchi in calcio e magnesio, contribuiscono fortemente alla percezione di mineralità dei vini, nonché all’apporto di struttura e complessità. I vitigni autorizzati ad accedere alla denominazione sono i classici quattro, Riesling, Gewurztraminer, Pinot Gris e Muscat nelle varietà Muscat d’Alsace ed Ottonel. L’elaborazione del vino esige l’obbligo all’osservanza delle regole trascritte in un severo disciplinare di produzione, le quali comprendono: il rispetto del territorio, il numero di gemme per ceppo, la densità d’impianto, l’altezza del fogliame, la data della vendemmia, obbligatoriamente effettuata a mano, il rendimento per ettaro, la maturità delle uve, l’igiene delle cantine, e non ultime, le pratiche enologiche. Ma in che cosa si distingue il Grand Cru Kaefferkopf da tutti? E’ certo che quest’ultimo non è per nulla comparabile con  gli altri vigneti classificati, non soltanto per la sua storia e la notorietà mondiale dei suoi vini, ai quali conferisce caratteristiche singolari, ma soprattutto unico tra i grandi cru d’Alsazia a poter realizzare il cosiddetto “taglio bordolese” degli stessi,  possibilità che i vignaiuoli di Ammerschwir, precursori di questa antica pratica, hanno realizzato da sempre e in modo alquanto significativo. L’assemblaggio è ottenuto combinando tra loro divere quantità dei vini ottenuti  dagli unici vitigni permessi e impiantati sul territorio, di cui, due obbligatori (Riesling e Gewurztraminer), e due facoltativi (Pinot Grigio e Muscat), i soli adatti all’elaborazione di un “vin de terroir”, che viene commercializzato con il suo nome primigenio di “Kaefferkopf”, avendo escluso qualsiasi menzione nell’etichetta circa la natura dei vitigni utilizzati. Questa particolarità, ascritta al solo territorio occupato dal Grand Cru Kaefferkopf,  rendono il vino unico e specifico in tutto il territorio Alsaziano!

Friz…. Il Naso del Vino

Ammerschwihr Agosto 2019

 

 

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